Ugo Fagioli: l’ottavo capitolo della WebSerie…

Un ottavo capitolo prima del lancio definitivo di questo primo disco d’esordio. Si intitola “Respira” che è anche il titolo di questa WebSerie prodotta da Tucano Island in collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission: una puntata per ogni brano inedito che troveremo dentro questo primo disco del cantautore romagnolo. Canzone d’autore di sfacciato stampo indie, dal peso sociale e poetico radicato fin dentro le linee di questa attualità misurata sulle distanze e sull’impossibilità di “respirare” da uomini liberi. Aspettando “La fine di tutto” – questo il titolo dell’ultimo brano e dell’ultimo episodio, possiamo ripercorrere tutte le 8 puntate della WebSerie completa a questo LINK. A corredo di tutto c’è una CAMPAGNA CROWDFUNDING per chi volesse fare una donazione e ricevere il disco in ANTEPRIMA ASSOLUTA

A breve il disco, anzi il racconto, sarà completo. Secondo te manca il tassello principale o un degno finale di morale?
Quello che manca è la consapevolezza di qualcosa (che non vi dirò per non spoilerare troppo eheh).
Quando finisce una storia d’amore, abbiamo quasi tutti provato una serie di emozioni. Per poter “tornare a respirare” ci serve capire noi stessi, la situazione in cui ci troviamo. tornare a stare bene con se stessi è la prima cosa da fare. Dopo aver provato l’amore vero, è difficile raccogliere tutti i pezzi di cuore sparsi in giro. È un lavoro lungo, ma bisogna farlo senza la rabbia e la tristezza che sono parte di quel processo che ci porta a tornare a “stare bene”.

Ci colpisce anche la scelta di dare un colore ad ognuna delle puntate. E la scelta com’è caduta? Quanto i colori hanno un peso narrativo?
I colori sono stati scelti in base a quello che esprimevano le canzoni. È stata un’idea di Tucano Island, il regista della serie che mi ha proposto di trovare un mood emotivo dei brani e metterlo a fuoco, rendendo più accattivanti le scene. Infatti, i colori hanno incuriosito parecchio il pubblico, che scommetteva con me su quale colore avrei usato nelle puntate successive.

Ho forte quel senso di sospensione. Sono sicuro che la scrittura come l’immagine si nutri di allegorie più che di un significato univoco. Vero?
Questo è un disco sincero, come una macchina fotografica che fotografa un momento della vita che abbiamo vissuto tutti: la fine di una storia d’amore. Descrive la rabbia, la rassegnazione, lo sconforto e la pagina di un libro che non avresti mai voluto aprire. Le sfumature dell’amore sono tantissime, questo disco le descrive dal punto di vista di chi sta soffrendo. Ascoltare qualcuno che sa che cosa stai provando ti rincuora parecchio, ti fa venire la voglia di tornare a vivere, di “tornare a respirare”.

Nello stesso tempo però sono altrettanto forti gli elementi che descrivono questo tempo… la distanza più di ogni altra cosa…
La distanza è fondamentale nel 2020. Pensiamo a quante cose avremmo potuto fare se non ci fosse stata una pandemia mondiale. Penso a quest’anno, dove il tempo è volato nonostante si sia fermato il mondo. Forse è perché io non mi sono mai fermato, ma il concetto del tempo ti fa capire di quanto sia prezioso. L’importante è sfruttare il più possibile tutto quello che ha da offrirti e smettere di lamentarsi perché non ne abbiamo mai abbastanza.
Il tempo è cosa più preziosa che abbiamo, non va sprecato ma usato in modo intelligente.

Dietro questa parola, “Respira”, esiste secondo me un modo di chiavi di lettura. Tra le tante, ci leggo anche un invito a riprenderci il tempo, il lento tempo delle cose… a decantare la vita e quello che ci accade. Non trovi?
Si certamente. È una cosa che ho capito soprattutto durante il lockdown. Eravamo abituati ad andare sempre più veloce e a non accorgerci del mondo che cambiava davanti ai nostri occhi i quali erano impegnati ad andare ancora più veloce. L’idea della serie girata quasi tutta in “slow motion” ha esaltato questa cosa. In questi tre anni, da quando ho scritto “Respira” ho capito che rallentare è una cosa importantissima. Chiudere gli occhi e rilassare ogni muscolo del corpo serve per vivere noi stessi e le persone con cui ci relazioniamo. Le piccole cose, quelle semplici come un abbraccio o un bacio diventano giganti quando non puoi più farle. Tornare a respirare dopo un periodo dove mi sentivo senza via di uscita è stato bellissimo.

A chiudere: l’uscita di questo disco chiuderà o aprirà un percorso, un’esperienza, un esperimento “sociale”?
L’uscita di questo disco sarà una liberazione per me. appena me lo permetteranno organizzerò dei concerti per poterlo promuovere il più possibile.
Durante il primo lockdown ho iniziato, preso da quello che stava accadendo, ho iniziato a scrivere una serie di canzoni che non vedo l’ora di finire. Ho tante cose su cui sto lavorando e spero di realizzarne il più possibile.
La serie “Respira” è stata completamente autoprodotta, quindi tutti i costi di realizzazione li ho sostenuti io.

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